Ecce Homo
La passione di Gesù raccontata dai santini del Museo del PaesaggioIn occasione di Passio 2014 il Museo del Paesaggio di Verbania ha partecipato all’evento con un’esposizione di migliaia di santini della sua preziosa raccolta che attualmente ne annovera 120.000.
Il racconto della passione, morte e risurrezione di Gesù si snoda lungo le piccole immagini di devozione popolare, scritto nelle figure di centinaia di santini della collezione. E’ una lettura straordinaria e inedita, grazie all’ampia possibilità di scelta tra i più significativi, relativi alla vita pubblica di Gesù, selezionati con cura dalla professoressa Maria Grazia Ottolini curatrice della collezione e della mostra. Ognuno di essi è la tessera di un enorme mosaico lentamente costituitosi nel tempo e che ebbe dalla Controriforma forte impulso: i santini, infatti vennero capillarmente distribuiti nell’arco di cinque secoli ai fedeli cattolici di tutto il mondo e costituirono quella che fu detta la Bibbia dei poveri.
Poiché è assai raro che siano disponibili per lo studioso in tale numero, il racconto assemblato ed esposto in mostra è un documento prezioso per l’analisi della catechesi popolare della passione di Gesù applicata dalla Chiesa Docente in mezzo millennio, ma con particolare riferimento agli ultimi due secoli poiché, evidentemente, i santini di quegli anni sono i più numerosi pervenuti alla collezione.
Poiché normalmente i santini non sono esposti, data la corposità della raccolta, ma sono visibili solo su prenotazione e parzialmente, dato il numero esorbitante di pezzi, la mostra offre la rara occasione di osservarne un certo numero con il vantaggio del commento scritto che aiuta la lettura dell’immagine inserita nel corretto contesto catechistico e religioso. L’esposizione mette in mostra non solo i santini più belli della raccolta dal punto di vista collezionistico, essendo altro l’argomento trattato, ma offre un ampio e interessante ventaglio di santini diversi per epoca, fattura, stile.
La professoressa Carmen Ugo di Alessandria, ha prestato anticipatamente una parte della sua pregevole raccolta che a suo tempo lascerà al Museo: saranno dunque in mostra numerosi oggetti tipici della religiosità popolare, oleografie, stampe, crocefissi, oltre a un’eccezionale raccolta di rosari – dei quali è una studiosa.