Archeologia
La collezione archeologica di proprietà del Museo del Paesaggio – nota a livello internazionale dalla fine dell’Ottocento – è collocata nella sede distaccata di Ornavasso presso il Palazzo Comunale.
Per informazioni sugli orari visita la pagina: https://www.museodelpaesaggio.it/museo/sedi-e-contatti/
Il nucleo più importante della Sezione è costituito dai corredi tombali provenienti da Ornavasso, paese della bassa valle Ossola. Gli oltre 1500 pezzi conservati offrono uno spaccato dell’evoluzione di una piccola comunità di Leponti, già influenzata dall’elemento celtico e progressivamente introdotta nel mondo romano. La collezione è inoltre costituita da:
- una raccolta magnogreca, riunita da don Secondo Falciola di Miazzina e costituita da un nucleo omogeneo di oggetti, databili tra l’VIII e il IV secolo a. C., attribuibile alla necropoli daunia di Ascoli Satriano (Foggia).
- la raccolta depositata dal C.A.I. di Intra, composta di due parti: un nucleo di oggetti di provenienza verbanese e riferibili all’età romana (I-IV secolo d. C.); una raccolta di vasellame proveniente dall’Italia centrale, le cui forme permettono di ricondurre il materiale a quello che era il territorio dei Falisci, ossia l’estremo lembo meridionale dell’Etruria.
I Leponti e le necropoli di Ornavasso
Il nucleo più importante della Sezione Archeologia è costituito dai corredi tombali di una comunità lepontica di Ornavasso. I Leponti, stanziati nell’area dell’odierna Ossola e del versante svizzero del Verbano, fanno parte del vasto raggruppamento culturale della civiltà di Golasecca, antichi mediatori commerciali tra Etruschi e Celti transalpini.
Nel settembre 1890, in occasione dei lavori per il completamento della ferrovia Novara-Domodossola, vengono casualmente alla luce reperti archeologici in una zona nelle vicinanze di Ornavasso, presso l’oratorio di San Bernardo. Lo studioso ornavassese Enrico Bianchetti coordina i lavori di recupero degli oggetti, che coinvolgono anche la località di “In Persona”, poco più a nord. Gli scavi durano dal 1890 al 1893 e portano alla scoperta di due distinte necropoli. La necropoli di San Bernardo testimonia le fasi più antiche di frequentazione dell’abitato di Ornavasso poiché si data tra la seconda metà del II e la prima metà del I secolo a. C. La necropoli rinvenuta in località “In Persona” costituisce, dal punto di vista cronologico, la prosecuzione della precedente, utilizzata a partire dalla seconda metà del I secolo a.C..I corredi tombali comprendono servizi di vasellame in bronzo e in ceramica, attrezzi da lavoro, monete, armi, gioielli, balsamari in argilla.
La visita alla Sezione Archeologica “Enrico Bianchetti” prevede l’utilizzo di una audioguida, attivabile in loco tramite QRcode. I visitatori avranno modo di essere accompagnati nella visita del museo dalle voci narranti degli antichi proprietari dei reperti esposti, che racconteranno le proprie storie e quelle degli oggetti conservati. Per chi ne avesse piacere, l’audioguida è consultabile anche online su questa pagina/in questa sezione/tramite i collegamenti sottostanti.
“Noi siamo i bisnonni dei bisnonni dei vostri bisnonni. E’ dal nostro sangue che venite, il nostro sangue continua in voi e continuerà dopo di voi. Tante cose sono cambiate nei secoli ma le montagne che voi guardate sono le stesse che vedevamo noi; il torrente in cui vi bagnate d’estate è lo stesso in cui ci bagnavamo noi; il lago in cui pescate è lo stesso in cui pescavamo noi. Guardate la vostra valle: è la valle che fu nostra e che un giorno sarà dei vostri figli. Oggi saremo noi ad accompagnarvi tra le sale di questo museo, raccontandovi come tutti quegli oggetti che voi vedete come inanimati fossero per noi un tempo profondamente vivi.”