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La nostra storia

“Ancora non me dispero” dice il Pallanzotto costretto dal duca Francesco Sforza a superare un’enorme difficoltà. Pallanzotto è il soprannome di certo Bertolotto de’ Giorgi di Pallanza, commerciante di tessuti. Essendosi vantato delle proprie ricchezze e di essere in grado di coprire con un tessuto “cremisile” gran parte della superficie del Lago Maggiore, è invitato e poi costretto dal duca di Milano a costruire a proprie spese il torrione del Castello Sforzesco, che poi prende nome da lui e ancora oggi si chiama torre del Pallanzotto.“Ancora non me dispero” è il motto con il quale nel 1914 si fregia il Museo del Paesaggio, ben conscio delle difficoltà da affrontare nel raggiungere le proprie finalità.

Il Museo del Paesaggio viene fondato nel 1909 da Antonio Massara (Meina 1878 – Como 1926).

Massara individua nel paesaggio il maggiore valore del territorio del Verbano, valore che egli ritiene minacciato nelle sue forme autentiche dal turismo, dall’industria e dalla speculazione edilizia. Convinto che la difesa del paesaggio si possa raggiungere non “dall’alto”, con le costrizioni delle leggi, ma “dal basso”, ossia con la presa di coscienza da parte della popolazione, avvia un’opera di sensibilizzazione e divulgazione che sfocia nella costituzione di due strumenti destinati a tale scopo: una rivista, “Verbania”, e un museo, il “Museo Storico e Artistico del Verbano e delle Valli adiacenti”, poi denominato Museo del Paesaggio, con la finalità di promuovere la conoscenza e la tutela del paesaggio e dei beni artistici del territorio del Lago Maggiore.

In coerenza con questa missione, l’Ente ha progressivamente raccolto negli anni un’importante collezione di pittura e scultura caratterizzata da forte legame con il territorio nelle rappresentazioni o nella vita degli autori. Le collezioni sono raggruppate nelle seguenti Sezioni principali: Pittura, Scultura, Collezione Acheologica. Accompagnano le collezioni il fondo bibliotecario, un importante Archivio Storico e un consistente Fondo Fotografico . Dal 1914 il Museo dispone dello storico Palazzo Viani Dugnani, concesso in comodato d’uso dal Comune di Verbania, principale sede espositiva dell’Ente.

CRONISTORIA

1909: Antonio Massara e l’associazione intercomunale “Pro Verbano” fondano a Pallanza il Museo Storico Artistico del Verbano e delle Valli adiacenti.
1914: il Museo assume la denominazione di Museo del Paesaggio e trova sede nel palazzo Viani Dugnani.
1938: gli eredi di Paolo Troubetzkoy donano al Museo i gessi dello scultore.
1961: Vittorio Tonolli offre in dono al Museo il materiale archeologico scavato a Ornavasso da Enrico Bianchetti a fine Ottocento.
1981: con il contributo della Regione Piemonte il Museo acquisisce 53 opere di Arturo Martini.
1988: viene istituito il Centro Studi del Paesaggio.
1996: le collezioni del museo si ampliano con la donazione di Arnaldo Tozzi (19 dipinti di Mario Tozzi).
1999: nella sede di palazzo Biumi Innocenti viene inaugurata la Sezione Religiosità, Arte e Cultura popolare
2000: viene aperta la Sezione Archeologia con l’allestimento della raccolta Bianchetti.
2007: viene inaugurata a Verbania Intra la terza sede del Museo, denominata “Casa Ceretti”.

Centro Studi del Paesaggio

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