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Alla Riscoperta di un volto. Omar Galliani per Paolo Troubetkoy
L’esposizione
Sabato 25 ottobre, alle ore 11.00, a Palazzo Viani Dugnani inaugura la mostra site specific “Alla riscoperta di un volto. Omar Galliani per Paolo Troubetzkoy”, a cura di Vera Agosti.
La personale di Omar Galliani, maestro del disegno contemporaneo di fama internazionale, rende omaggio a Paolo Troubetzkoy e alla sua celebre “Ballerina”, figura femminile dinamica e leggera che l’artista reinterpreta e riscopre come emblema di tutte le danzatrici e allegoria della danza e della femminilità.
La ballerina
Fin da giovane, Galliani si è avvicinato anche al linguaggio scultoreo. Tra gli scultori che lo hanno ispirato figura Paolo Troubetzkoy, del quale anni fa scoprì in un mercatino una riproduzione bronzea della celebre Ballerina (Lady Constance Stewart Richardson). Da quell’incontro nasce il dialogo che oggi prende forma nella mostra di Verbania.
La ballerina cosmica di Galliani è molto più di una danzatrice: è simbolo universale della danza e della femminilità. Una figura esile e fluida, immersa nel nero della notte astrale, che racchiude in sé il cosmo intero. L’opera dialoga con il gesso originale del 1915 delle collezioni del Museo e con altre danzatrici di Troubetzkoy.
Il percorso espositivo
Il percorso continua con un mantra inedito, composto da due sezioni: un intenso volto di donna con il bindi rosso, simbolo dell’Oriente e nella sacralità della foglia d’oro incisa, l’apparizione di un angelo, delicato come un passo di danza.
Segue una raffinata selezione di disegni in cui si intrecciano vita e morte, realtà e immaginazione: fiori, scarpe, anelli, teschi e splendidi volti aureolati. Sono i “Nuovi Santi”, uomini e donne dei nostri giorni, portatori di una profonda spiritualità e di un’intensa carica emotiva.
Omar Galliani
Nato a Montecchio Emilia nel 1954, Omar Galliani, si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Partecipa a importanti manifestazioni internazionali: tre Biennali di Venezia (1982, 1984, 1986), due Quadriennali di Roma (1986, 1996), Biennali di San Paolo, Tokio, Parigi e Pechino (2003). Espone in sedi prestigiose come la New York University (1998) e numerosi musei in Cina (2000-2005), culminando con “Omar Galliani tra Oriente e Occidente” alla Fondazione Querini Stampalia (2007). Le sue opere sono acquisite da alcuni dei più importanti Musei Italiani tra cui le Gallerie degli Uffizi, il Mart di Rovereto e il Museo del Novecento di Milano. Tra le mostre recenti: Intorno a Caravaggio (2017), Raffaello e l’eco del Mito (2018), Il corpo del Disegno (2019), Baci Rubati/Covid-19 (2021), Self-Reflections (2021), Il disegno non ha tempo (2021).
Tra i principali maestri del disegno contemporaneo ha saputo nobilitare l’arte grafica, rendendola contemporanea. L’ispirazione muove non solo dalla storia dell’arte, ma anche dal mondo della moda, del cinema, della musica e dai viaggi in Oriente e in Occidente. Il suo universo figurativo nasconde sempre più o meno velatamente accenni concettuali. Fin da ragazzo, le opere dell’artista conoscono sovente piccole incursioni nell’ambito scultoreo, con dettagli in marmo bianco di Carrara che vanno ad impreziosire i lavori e a sottolinearne il significato.
La mostra è realizzata con il contributo della Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali, della Città di Verbania e della Fondazione Comunitaria del VCO, con il patrocinio del Distretto Turistico dei Laghi.