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L’arte e la guerra




DAL
28/04/2023
AL
21/05/2023


Casa Ceretti Laboratorio per l'arte, via Roma 42

Inaugurazione venerdì 28 aprile
18.00
Venerdì
16.00-19.00
Sabato
10.00-12.30/15.00-19.00
Domenica
10.00-12.30/15.00-19.00

segreteria@museodelpaesaggio.it
Karkemish è un campo archeologico che si trova sul confine fra Turchia e Siria, un luogo altamente pericoloso per la presenza di mine antiuomo.

In questo ambiente ostile i ricercatori dell’università di Bologna, guidati dal professor Nicolò Marchetti, hanno fatto importanti scoperte sul ricco passato che è conservato in quelle terre.

Con la mostra ‘L’arte e la guerra’ e l’installazione di Land Art ‘Border’ la Città di Verbania e il Museo del Paesaggio raccontano la realtà di questa esperienza scientifica, grazie all’allestimento di Alessandra Giacardi e Massimo Ferrando.

La mostra è aperta a Casa Ceretti fino al 21 maggio (inaugurazione venerdì 28 aprile alle 18.00), con questi orari:

– il venerdì dalle 16.00 alle 19.00

– il sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00

– la domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00

Ingresso gratuito

L’opera di Land Art, che vede la suggestiva presenza di 30 pali alti 6 metri, ognuno a simboleggiare una mina antiuomo, sarà visitabile al Parco di Villa Maioni, con visita guidata sabato 29 aprile dalle 10.00 alle 13.00.

L’opera è visibile gratuitamente tutti i giorni della settimana, negli orari di apertura del parco (dalle 7.00 alle 23.00)

Ingresso gratuito

 

Alle mostre si accompagna un ricco programma di incontri e proiezioni cinematografiche:

Venerdì 28 aprile, ore 18.00
Casa Ceretti, Via Roma 42 – Verbania Intra
Inaugurazione della mostra “L’arte e la guerra”

con Nicolò Marchetti, Alessandra Giacardi e Massimo Ferrando

Sabato 29 aprile, dalle 10 alle 13
Visita alla mostra Border
con i curatori Alessandra Giacardi e Massimo Ferrandi
Parco di Villa Maioni, Via Vittorio Veneto 138 – Verbania Pallanza

Mercoledì 3 maggio, ore 21.00
Casa Ceretti, Via Roma 42 – Verbania Intra
Mondovisioni: i documentari di Internazionale
H2: Occupation Lab
Proiezione del film di Idit Avrahami Noam Sheizaf
Israele, 2022, 94′
Lingua: Ebraico, arabo e inglese – Sottotitoli: Italiani
H2 è il nome dato alla parte orientale di Hebron, l’unica città palestinese con un insediamento ebraico. Qui, lungo una strada di un chilometro, si trova la sacra Grotta dei Patriarchi, dove ebrei e musulmani credono sia sepolto il loro padre comune, Abramo. Qui ha avuto luogo il massacro del 1929, considerato “anno zero” del conflitto; qui è nato il movimento dei coloni ebraici, e per la prima volta l’esercito ha imposto la politica di segregazione etnica. Attraverso filmati d’archivio e interviste ai comandanti militari e agli abitanti, H2: Occupation lab racconta la storia di un luogo che è allo stesso tempo specchio e microcosmo dell’intero conflitto, e laboratorio dei metodi di controllo che Israele sta imponendo su tutta la Cisgiordania.

Venerdì 5 maggio, ore 18.00
Casa Ceretti, Via Roma 42 – Verbania Intra
Mondovisioni: i documentari di Internazionale
Rebellion
Proiezione del film di Maia Kenworthy Elena Sánchez Bellot
Regno Unito, 2021, 82′
Lingua: Inglese – Sottotitoli: Italiani

La storia di un gruppo di persone unite per reclamare un cambiamento più che mai urgente: a partire dal lancio del movimento Extinction Rebellion nel 2018, seguiamo coloro che ne sono al centro, mentre affrontano alti e bassi dello scontro sia con lo status quo, che internamente all’organizzazione. Alleati improbabili, da un avvocata internazionale esperta di questioni climatiche, a un battagliero coltivatore di ortaggi biologici, si sforzano di lavorare insieme. Alcuni puntano a creare scompiglio e farsi arrestare, mentre altri, i più giovani, vedono la battaglia per il clima come un’occasione per ripensare le relazioni reciproche e con il mondo naturale. Un appassionante film sul costo umano e personale del cambiamento sociale.

Martedì 9 maggio, ore 21.00
Casa Ceretti, Via Roma 42 – Verbania Intra
Di alberi e di guerra
Incontro con Michael Jacob

Mercoledì 10 maggio, ore 18.00
Casa Ceretti, Via Roma 42 – Verbania Intra
Israele e Palestina: decolonizzare le narrazioni
Incontro con Chicco Elia e Jamila Hassan
Jamila Laila Sit Aboha è contributor writer, podcaster, ricercatrice italo-palestinese. Si occupa di Palestina e identità attraverso un approccio decoloniale. Fa parte dei Giovani Palestinesi d’Italia ed è autrice del podcast “Cronache in Diaspora”. Ha pubblicato per Arabpop- Rivista di Arti e Letterature Arabe Contemporanee, Gli Asini- Rivista, Jacobin Italia, Il Manifesto, QCode Magazine, Institute for Palestine Studies, Left.
Christian Elia ha realizzato reportage in più di quaranta Paesi. Per nove anni è stato inviato in Medio Oriente, Balcani e Mediterraneo di PeaceReporter e di E-il mensile. È autore del libro “Oltre i muri. Storie di comunità divise” (Milieu, 2019) e dei documentari “The Empty House” (realizzato insieme a Gianluca Cecere, Angelo Miotto e Claudia Pozzoli) e “A different crisis”.

Venerdì 12 maggio, ore 21.00
Casa Ceretti, Via Roma 42 – Verbania Intra
Mondovisioni: i documentari di Internazionale
The Case
Proiezione del film di Nina Guseva
Russia, 2021, 76′
Lingua: Russo – Sottotitoli: Italiani

Durante l’estate 2019 Mosca è teatro di proteste senza precedenti contro il governo di Putin. Tremila persone vengono arrestate, tra queste il giovane ma già popolare attivista Konstantin Kotov. La sua avvocata Maria Eismont si rende subito conto che si tratta di accuse puramente strumentali, per spaventare e dare l’esempio a tanti altri giovani politicamente impegnati. Nonostante gli sforzi di Maria, l’attenzione dell’opinione pubblica e l’evidente ingiustizia, il tribunale condanna Kotov a quattro anni di carcere. Prima, durante e dopo il processo, seguiamo il lavoro e gli sforzi di Maria, scoprendo lo spietato funzionamento del sistema giudiziario russo, e il clima di repressione imposto a chiunque si azzardi ad alzare la voce contro Putin.

Mercoledì 17 maggio, ore 21.00
Casa Ceretti, Via Roma 42 – Verbania Intra
Mondovisioni: i documentari di Internazionale
This stolen contry of mine
Proiezione del film di Marc Wiese
Germania-Ecuador, 2022, 93′
Lingua: Spagnolo – Sottotitoli: Italiani

La Cina ha un’insaziabile fame di risorse naturali, e nell’ultimo decennio ha operato aggressivamente per sfruttare quelle dell’Ecuador, il paese dell’America Latina attualmente con il maggior numero di debiti contratti con il gigante asiatico. Paúl Jarrín Mosquera guida la resistenza indigena contro lo sfruttamento della loro terra, mentre la diplomazia cinese usa il governo ecuadoriano per trasformare il paese in una nuova colonia, dopo averlo reso dipendente dal credito con una serie di insostenibili trattati. Quando il giornalista Fernando Villavicencio smaschera queste trame e ottiene l’accesso ai contratti tra i due paesi, il governo vuole mettere a tacere anche lui. Entrambi gli uomini combattono per la libertà, contro una superpotenza e la corruzione.

Venerdì 19 maggio, ore 18.00
Casa Ceretti, Via Roma 42 – Verbania Intra

L’Africa Sub Sahariana tra conflitti, epidemie e povertà estrema: l’esperienza del Lacor Hospital e della Fondazione Corti in Uganda
con la dott.ssa Dominque Corti – Presidente Fondazione Pietro e Lucille Corti

L’Uganda è una zona di confluenza di grandi migrazioni ed abitata da oltre 30 popoli diversi. Sconvolta da lunghi periodi di dittatura, decadenza economica e conflitti armati, sta gradualmente riacquistando una certa stabilità. La regione del Nord Uganda in particolare è stata devastata per oltre 20 anni da una delle peggiori crisi umanitarie di sempre; la guerra è terminata solo nel 2006, lasciando milioni di sfollati e gravi conseguenze sociali ed economiche. Qui si trova il Lacor Hospital, un ospedale fondato nel 1959 dai missionari Comboniani e dal 1961 gestito dai medici e coniugi Piero e Lucille Corti che lo hanno trasformato in uno dei più grandi ospedali Non Profit dell’Africa equatoriale.

Il Lacor con i suoi 3 centri sanitari periferici apre le porte ai più bisognosi 365 giorni all’anno e offre cure specialistiche e non specialistiche a circa 210.000 persone all’anno, tra degenti e ambulatoriali, in particolare a donne e bambini. Nella sua storia, l’ospedale ha affrontato con successo diverse crisi ed è stato riconosciuto a livello internazionale come un modello di assistenza sanitaria.  Il Lacor Hospital ha infatti affrontato infinite emergenze: l’epidemia di AIDS, la guerra civile e le insurrezioni, la povertà causata da due decenni di conflitti armati, l’epidemia di Ebola nel 2000 e di Covid19 negli ultimi anni, oltre alle malattie legate alla povertà.





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